Digiuno intermittente: tra salute e sport
Sempre più spesso sentiamo parlare del “digiuno intermittente”, un regime alimentare molto in voga negli ultimi tempi la quale è stata oggetto di molti studi.
Molto semplicemente il digiuno intermittente (intermittent fasting in inglese – IF) consiste nell’alternanza di periodi di digiuno più o meno lunghi, a fasi di alimentazione che possono essere di qualsiasi tipo: vegana, vegetariana, mediterranea...
La “modalità” più classica che si adotta per attuare il digiuno intermittente consiste nell’effettuare 16 ore di digiuno per poi alimentarsi nelle 8 ore restanti per concludere le 24 ore quotidiane. Sembra un lasso di tempo molto lungo, ma se pensiamo a tutti coloro che saltano la colazione e non effettuano uno spuntino mattutino, essi stanno inconsciamente praticando il digiuno intermittente (ipotizzando di concludere la cena alle 21 e pranzando alle 13).
Nelle ore in cui ci si alimenta (continuiamo a prendere come esempio l’accoppiata 16 ore di digiuno e 8 ore in cui ci si alimenta) si possono in linea teorica consumare quanti pasti si preferisce (3 nella maggior parte dei casi) e si segue l’alimentazione stabilita con il proprio dietista, che essa sia ipocalorica, ipercalorica o normo calorica.
Molti studi hanno evidenziato i benefici che il digiuno intermittente ha sulla salute: oltre ad essere d’aiuto nella perdita del peso e nella regolazione della frequenza e della pressione sanguigna, questo tipo di alimentazione riduce la produzione di radicali liberi che sono i responsabili dello stress ossidativo. Inoltre, il digiuno stimola le nostre cellule a “riattivare” meccanismi di difesa nei confronti dello stress ossidativo, sopprimendo così l’infiammazione, anche grazie alla capacità delle cellule, dopo un periodo di digiuno, di regolare al meglio l’utilizzo degli zuccheri nel sangue.
Facciamo un piccolo ripasso ricollegandoci all’articolo precedente (se non l’hai letto lo puoi trovare sul nostro sito nella sezione NUTRIZIONE cercando “IL DIGIUNO”): principali fonti di nutrienti per il nostro corpo sono il glucosio e gli acidi grassi.
In seguito ad un pasto, i grassi in eccesso vengono stoccati dal nostro corpo nel tessuto adiposo sottoforma di trigliceridi (glicerolo + 3 acidi grassi). Sono proprio i trigliceridi che durante il digiuno vengono scissi così da poter usare gli acidi grassi: questi verranno trasformati in corpi chetonici dal fegato, e da essi il nostro corpo (cervello compreso) trarrà l’energia necessaria in mancanza di glucosio.
In sostanza, le cellule rispondono al digiuno adattandosi allo stress e ristabilendo così l’equilibrio riducendo l’infiammazione, migliorando i meccanismi di riparazione del nostro DNA, aumentando le difese contro gli stress ossidativi.
Il regime di digiuno ha inoltre effetti favorevoli sulla longevità di chi lo pratica: la riduzione degli introiti di alimenti, non solo in termini di quantità, è stato dimostrato che allunga la nostra vita e migliora la nostra salute. Infatti in molti studi nei quali i campioni sono stati sottoposti al regime di digiuno intermittente, è emerso che gli individui sottoposti al digiuno hanno migliorato la loro sensibilità all’insulina (punto a favore nella prevenzione del diabete di tipo 2), le loro capacità intellettive (punto a favore nella prevenzione delle demenze senili, degli ictus..) e la resistenza muscolare.
Sul fronte dei tumori ci troviamo ancora in alto mare, poiché negli studi animali è risultato che la restrizione calorica associata al digiuno a giorni alterni riduce l’insorgenza di tumori; mentre negli uomini mancano dati conclusivi per avere evidenze attendibili, nonostante i primi risultati siano a favore del regime di digiuno nella prevenzione dei tumori.
Trattiamo ora il combattuto binomio digiuno intermittente e sport.
Come abbiamo visto, far utilizzare al nostro corpo gli acidi grassi invece del glucosio come fonte di energia principale porta con se molti aspetti postivi, come ad esempio la perdita di peso e di grasso in eccesso, ma è un regime dietetico conveniente per chi pratica sport? Dipende.
Basti pensare ad un atleta od uno sportivo che pratica, tra tutte le altre cose nell’arco della sua giornata, un qualsiasi sport. Le energie vengono utilizzate in tutte le mansioni quotidiane, di conseguenza se si vuole ottenere la migliore prestanza fisica durante il proprio allenamento, che sia in palestra con i pesi o che sia un qualsiasi altro sport, non si può pensare di avere tutte le energie necessarie per dare il meglio se ci alleniamo a digiuno.
Sicuramente può essere vantaggioso per chi si allena ad esempio in sala pesi con il solo scopo di perdere peso, poiché la spesa giornaliera è aumentata dall’esercizio fisico, ma per ottenere ciò non è necessario stare a digiuno 16 ore ma è sufficiente allenarsi la mattina senza aver fatto colazione (questi non sono consigli, il corpo di ognuno di noi reagisce a modo suo ai diversi stimoli e soprattutto all’accoppiata sport-digiuno; se vuoi intraprendere un percorso sportivo e alimentare volto al tuo miglioramento devi sempre consultare il tuo dietista o il tuo professionista della nutrizione titolato di fiducia).
Il digiuno intermittente può essere vantaggioso, sempre se adeguatamente seguiti da un preparatore atletico e da un dietista, negli atleti che praticano sport di resistenza dove è importante avere un corpo preparato ed efficiente per quanto riguarda l’utilizzo energetico dei grassi.
In conclusione, non si può inserire la pratica del digiuno intermittente nel proprio stile di vita da un giorno all’altro. Sia perché siamo ormai abituati a consumare dai 3 pasti in su al giorno, e sia perché siamo quotidianamente bombardati dai messaggi dei media che ci spingono a consumare alimenti poco sani (non sempre, ma molto spesso) a qualsiasi ora del giorno aggiungendo così calorie alla nostra dieta e pasti alla nostra giornata.
Inoltre, il primo periodo di digiuno intermittente non è assolutamente facile: gran parte delle persone che incominciano a praticarlo sperimentano nervosismo, irascibilità, stanchezza, diminuite capacità nel concentrarsi e via dicendo. Sicuramente sono “effetti” temporanei e per nulla rischiosi se il digiuno è impostato in modo corretto da un dietista (o da una figura equivalente) e se le condizioni di salute del soggetto permettono l’attuarsi di questo “stile di vita” (per questo motivo devi sempre consultare il tuo medico curante prima di intraprendere il digiuno intermittente od una qualsiasi altra dieta).
Di Riccardo Alfieri